Il D.P.C.M. del 26/04/2020 ha avuto applicazione il 04 maggio scorso dando avvio alla Fase-2 per il rientro al lavoro delle varie attività.
Il documento, frutto della condivisione tra il Governo e le principali Organizzazioni datoriali e sindacali, si è reso necessario per consentire la ripresa graduale delle attività professionali e produttive, identificando come destinatario principale le aziende che hanno così visto aggiungere nuove disposizioni a quelle presenti nel precedente Protocollo del 14 marzo u.s..
Queste le misure da adottare che è indispensabile considerare:
- l’informazione ai lavoratori in merito alle norme comportamentali quali: le modalità di ingresso in azienda, l’impegno al rispetto delle disposizioni di legge e del datore di lavoro, la distanza di sicurezza, l’utilizzo di DPI, i corretti comportamenti sul piano dell’igiene personale ecc.;
- le modalità di accesso dei soggetti esterni;
- la pulizia quotidiana e la sanificazione periodica degli ambienti e delle postazioni di lavoro;
- le precauzioni igieniche personali;
- la gestione degli spazi comuni (spogliatoi, mense ecc.) con accesso contingentato dei lavoratori, riduzione dei tempi di sosta e il mantenimento della distanza di sicurezza;
- l’organizzazione del lavoro relativamente a turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi;
- gli spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione;
- la gestione dei soggetti sintomatici;
- la sorveglianza sanitaria.
Tali misure devono essere contenute in un’apposita procedura operativa aziendale, adeguando anche i relativi documenti per la sicurezza.
Gli Organi di vigilanza preposti effettueranno verifiche relativamente alla reale adozione da parte dei Datori di Lavoro di quanto previsto in merito al contenimento del Covid-19.